L’ONU fu la prima organizzazione che raccogliendo l’appello dell’African National Congress nel 1962 chiese l’interruzione di tutti i rapporti commerciali con il Sudafrica e definì l’apartheid un ” crimine contro l’umanità”. Nel 1963 una risoluzione ONU proibiva la vendita e l’invio di armi e materiale militare in Sudafrica; mentre nel 1979 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite invitava gli Stati ad interrompere le relazioni diplomatiche, militari, economiche e nucleari e a prendere misure per impedire la collaborazione con il regime dell’Apartheid di compagnie multinazionali, banche e altre istituzioni. Nell’ambito dell’ONU fu costituito un Comitato Speciale contro l’Apartheid.
Il Sudafrica è stato uno dei primi casi di politica estera sul quale la Comunità Europea è riuscita ad adottare posizioni politiche comuni. La prima misura adottata nel luglio 1977 è stato il codice di condotta per le aziende europee presenti in Sudafrica.
Nel 1985 e nel 1986, sono state varate misure restrittive e positive al fine di esercitare pressioni sul regime. Quali l’embargo sul commercio delle armi, la cessazione delle esportazioni di petrolio e degli scambi culturali e sportivi e, in seguito, un embargo sui nuovi investimenti. Le principali misure positive consistevano in aiuti finanziari alle vittime dell’apartheid nonché ai paesi della Conferenza per il coordinamento dello sviluppo dell’Africa australe (CSADC) che avevano subito le conseguenze della destabilizzazione del Sudafrica.