Tutto parte dal Global Compact del 1999 promosso dall'allora segretario Generale delle nazioni Unite Kofi Annan. Il settore privato con il contributo diretto nella produzione di ricchezza e di posti di lavoro poteva, a determinate condizioni, essere accreditato soggetto della cooperazione. Il tutto esercitando e praticando la responsabilità sociale con la garanzia e il rispetto dei diritti umani, lavoro e ambiente. A distanza di 15 anni molti degli Obiettivi del Millennio sono stati raggiunti anche con il determinante contributo della crescita economica di Cina e India. Nel contempo l'Europa, conclusa la sua lunga transizione neo-coloniale, diventava a tutti gli effetti un attore globale introducendo nuove politiche di cooperazione e sviluppo, mentre l'Italia, dopo molti anni, approvava nel 2014 la nuova legge sulla Cooperazione Pubblica allo Sviluppo. Il testo qui proposto vuole offrire alcune elementi di informazione e di riflessione su come potrà essere gestita e valorizzata la nuova legge per una efficace lotta alle povertà globali.
La cooperazione pubblica allo sviluppo. Sfide e opportunità
Identificativo: 9333
Autore principale: Umberto Marin
Lingua: Italiano
Pubblicazione: Aviani & Aviani, maggio 2015
Paese di pubblicazione: ITALIA
Note: 186 p.
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