Al centro di Phnom Penh, il Building Bianco sembra un vascello sbattuto dal vento dove decine di giovani prostitute affrontano un quotidiano colmo di dolore che non sembra più vita. Ragazze giovanissime, cresciute in campagna, nelle risaie, nei campi per rifugiati dell’era post-khmer rossi, hanno venduto alla capitale la loro verginità per nutrire la famiglia. Vite violate, vittime di una "tragedia anonima" alle quali Rithy Panh restituisce individualità e dignità. «La carta non può avvolgere la brace”, dice all' autore una giovane prostituta. Ascoltando come testimone le loro storie e le loro speranze senza mai cadere nella commiserazione. Rithy Panh registra i frammenti di un dramma che coinvolge trentamila donne cambogiane costrette a vendere il proprio corpo per sfuggire alla miseria. Con coraggio lottano ogni giorno, con il proprio passato, per la vita. “In un paese che ha subito decenni di guerra, il segno evidente dell’incrinatura sociale si manifesta nello sfruttamento economico e politico di corpo e spirito". II libro è la testimonianza di diciotto mesi di vita quotidiana delle giovani del Building Bianco e, soprattutto, e la storia toccante della resistenza di queste donne alla perdita di dignità, d'identità e di riferimenti, Rithy Panh dona a loro un nome, un volto e infine la parola. La carta non può avvolgere la brace si è sviluppato in parallelo all’omonimo film-documentario che ha vinto il premio European Film Ademy Documentario 2007 - Prix Arte.
La carta non può avvolgere la brace in-Asia Cambogia. Traduzione di Giusi Valent
Identificativo: 23810
Autore principale: Rithy Panh e Louise Lorentz
Lingua: Italiano
Pubblicazione: Obarrao Edizioni, MAGGIO 2008
Note: P. 229
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