Le rose di Atacama / Luis Sepúlveda

Identificativo: 23674

Che cosa accomuna un pirata del Mare del Nord vissuto seicento anni fa, un argentino che decide di salvare i boschi della Patagonia, uno scrittore della Terra del Fuoco che apre la casa a quanti hanno bisogno di un rifugio, un medico della guerriglia salvadoregna con un ospedale da cam­po nello zaino? Soltanto quella linea sottile che separa gli eroi della Storia da quelli, misconosciu­ti e quotidiani, i cui nomi rimangono nell'ombra. Ma, poiché « per una legge fantastica della vita la gente che è stata fottuta s'incontra », succede che i loro passi si incrocino nelle pagine di un libro. Impareremo allora che, a voler guardarsi intorno con occhi curiosi, si possono scovare ovunque storie piccole ed eccellenti — storie marginali, co­me le chiama l'autore —, perché c'è sempre chi af­fronta la vita con passione.  Raccontarne la saga personale, « unica e irripetibile », è un modo di conservarne la lezione. Come scordarsi di Tano, un italiano emigrato molti anni fa in Sud America e stupito dell'accoglienza dura riservata oggi agli extracomunitari in Europa; di Juanpa, integerrimo direttore della rivista « AnMisis »; di Federico Nessuno, cavia dei medici nazisti; di due donne, una poetessa e una giornalista, i cui volti esprimo­no la bellezza gloriosa di chi non ha ceduto alle torture degli aguzzini? Se, come viandanti avven­turosi, ci spingeremo nel gelido territorio della Lapponia, troveremo un popolo che fatica a tute­lare la propria peculiarità; e se avremo abbastanza coraggio per raggiungere l'universo infuocato del deserto di Atacama, minuscoli fiori rossi che spuntano dalla sabbia per appassire dopo poche ore ci ricorderanno che spesso la vita non è altro che una stoica forma di resistenza. Queste storie di eroi quotidiani sono state raccolte nel corso degli anni da un viaggiatore d'ecce­zione. Sono vicende di uomini e donne che si col­locano al di fuori degli schemi; vicende di ami­ci, — non importa se lontani nel tempo o nello spazio —, alcuni purtroppo ascritti nell'« inventa­rio delle perdite ». Eccole per una volta alla ribal­ta, dense di una palpabile umanità, narrate nello stile secco e incisivo, ricco di partecipazione, a cui Sepúlveda ci ha abituati, perché dalla gente del sud del mondo ha imparato “che la tenerezza bisogna proteggerla con la durezza”. In copertina: Salvador Dall, 11 carro fantasma, 1933

Autore principale: Sepúlveda, Luis
Lingua: Italiano
Pubblicazione: NARRATORI DELLA FENICE, Guanda, Parma 2000
Paese di pubblicazione: ITALIA
Note: 172 p. ; 21 cm


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