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Il libro ricostruisce un anno e mezzo di vita sudafricana in emergenza (1987 - 1988), traendo dalla cronaca spunti per approfondimenti sulla situazione di un paese vittima dell'apartheid e del complesso meccanismo politico e giuridico che opprime la maggioranza nera.

Dieci racconti che giocano sulla morte e le sue innumerevoli declinazioni – qualche volta drammatiche, spesso assurde, sempre umanissime.

La notte, al villaggio, uno strano, impossibile silenzio abita il buio. Anche di giorno, l'assenza degli animali lascia ovunque le sue tracce: non un cane in cortile, non un gatto sui tetti, e nemmeno una mosca che ronza o un grillo che canta nei prati intorno. Qualcosa dev'essere successo tempo fa e i bambini ogni tanto fanno domande che restano senza risposta. Fino a quando Mati e Maya non partono per la loro avventura, in cerca del mistero del villaggio dove gli animali sono scomparsi.

Un intreccio di storia, leggende, miti, fiabe e avventure in un lungo racconto, che porta dalla distruzione di Troia alla fondazione della più grande città del mondo, Roma.

Il Sudafrica del passato ha molto da insegnarci. Un'ideologia razzista aveva persuaso milioni di bianchi che con i neri e i coloured si potesse abitare nello stesso paese solo privandoli dei diritti politici, facendoli abitare in zone diverse, studiare in scuole d'infimo livello e persino svagarsi in locali separati. Ne sono seguiti decenni di scontri d'inaudita ferocia. Un'intera società è stata contaminata dalla violenza e dalla disumanizzazione. Persone comuni si sono tramutate in funzionari dell'orrore.

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